Diritto di recesso: i tempi per esercitarlo

Il diritto di recesso può essere esercitato dal momento della conclusione del contratto fino a quattordici giorni dopo il ricevimento della merce.

I costi necessari per esercitare il diritto di recesso

Se il consumatore-acquirente esercita il diritto di recesso, il venditore dovrà rimborsare al consumatore i pagamenti ricevuti in occasione della vendita, senza alcuna penalità. Per quanto riguarda le spese di spedizione nel caso in cui il diritto di recesso venga esercitato successivamente alla spedizione del prodotto, il consumatore dovrà comunque sostenere le spese per rispedire il bene al venditore.

Il rimborso del prezzo di vendita

Nel caso di comunicazione del recesso, il venditore è tenuto a rimborsare il prezzo della vendita entro 14 giorni, dalla ricezione della comunicazione di recesso e senza indebito ritardo. Entro tale termine il venditore dovrà riaccreditare l’importo ricevuto come prezzo di vendita, con le stesse modalità usate dal consumatore per il pagamento del prodotto. Nello specifico, l’art. 56, comma 3, prevede che: “Salvo che il professionista abbia offerto di ritirare egli stesso i beni, con riguardo ai contratti di vendita, il professionista può trattenere il rimborso finchè non abbia ricevuto i beni oppure finchè il consumatore non abbia dimostrato di aver rispedito i beni, a seconda di quale situazione si verifichi per prima”.

La restituzione dei beni

Comunicata la volontà di recedere, il consumatore dovrà restituire il prodotto ricevuto, entro 14 giorni, termine che si intende rispettato, (art. 56 del Codice del Consumo), se lo stesso rispedisce i beni prima della scadenza del termine stesso (fa fede la prova di avvenuta consegna all’ufficio postale o al corriere nei termini fissati).

La spesa per la restituzione dei beni è solitamente a carico del consumatore A tal riguardo l’art. 67 co.3, del Codice del Consumo precisa quali siano le spese dovute dal consumatore per l’esercizio del diritto di recesso, individuandole nelle “spese dirette di restituzione del bene al mittente“, ove la restituzione sia espressamente prevista dal contratto. Il venditore, dopo aver ricevuto il prodotto in restituzione, potrà valutare ed eventualmente peritare l’oggetto, e qualora accerti l’esistenza di un danno al prodotto, per cui il suo valore sarà diminuito, ne dovrà rispondere il consumatore, in quanto responsabile.

Diritto di recesso: esclusioni

Il diritto di recesso è escluso nei casi elencati nell’art. 59 del D.lgs. 205/2006.

In particolare si tratta di:

  • contratti per servizi già completamente eseguiti, con l'accordo espresso del consumatore, ed iniziati prima del decorso del termine di 14 giorni per il recesso. In questo caso, solo l'accettazione espressa da parte del consumatore comporta la perdita del diritto;

  • fornitura di beni o servizi il cui prezzo e' legato a fluttuazioni nel mercato finanziario che il professionista non e' in grado di controllare e che possono verificarsi durante il periodo di recesso;

  • fornitura di beni confezionati su misura o chiaramente personalizzati;

  • fornitura di contenuto digitale mediante un supporto non materiale se l'esecuzione e' iniziata con l'accordo espresso del consumatore e con la sua accettazione del fatto che in tal caso avrebbe perso il diritto di recesso.

Tali ipotesi vanno applicate sia ai contratti conclusi fuori dai locali commerciali che a tutti i tipi di vendita a distanza.

Diritto di recesso e acquisti effettuati con crediti al consumo

Per i contratti di credito al consumo (finanziamenti, carte revolving, prestiti, cessioni del quinto), disciplinati dal D.lgs.385/93 (TUB)il diritto di recesso è particolare può essere esercitato entro 14 giorni a prescindere dal luogo di sottoscrizione del contratto. 
Inoltre, il recesso può essere fatto valere per tutti i contratti collegati relativi a servizi aggiuntivi (ad esempio un'assicurazione). 

Diritto di recesso se il pacco è stato aperto

Nel caso in cui il pacco sia stato aperto dal consumatore, l’esercizio del diritto di recesso è comunque possibile; la restituzione del prodotto senza il suo imballaggio originale non è un presupposto di inefficacia del recesso, che potrà dunque essere esercitato. In effetti, in caso contrario, all’acquirente sarebbe precluso il diritto di controllare il prodotto, verificando la sua integrità, l’idoneità all’uso e l’assenza di vizi.

Una simile questione è stata recentemente esaminata dai giudici comunitari (C. Giust. UE causa n. C-681/17 del 27.03.2019), i quali si sono pronunciati rilevando che il diritto di recesso potrà essere esercitato anche se la confezione che contiene la merce acquistata online, è stata distrutta.

Prodotto danneggiato - Rma

Occorre distinguere il caso in cui il prodotto era già danneggiato all’apertura del pacco, dal caso in cui sia stato il consumatore a danneggiarlo. Nella prima ipotesi, l'acquirente ha la possibilità di scegliere tra la "prestazione supplementare" sotto forma di rimedio di difetti o una nuova consegna di un prodotto privo di difetti. Il venditore dovrà sostenere i costi di ritorno delle merci danneggiate e la nuova spedizione delle merci nuove / riparate al cliente. Il rimborso del prezzo di acquisto contro la restituzione delle merci, è previsto solo a determinate condizioni, ad esempio, se il venditore non ha risolto il difetto due volte.

A tal riguardo, l’articolo n. 130 del Codice del Consumo, prevede che:

1. Il venditore è responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene.

2. In caso di difetto di conformità, il consumatore ha diritto al ripristino, senza spese, della conformità del bene mediante riparazione o sostituzione, a norma dei commi 3, 4, 5 e 6, ovvero ad una riduzione adeguata del prezzo o alla risoluzione del contratto, conformemente ai commi 7, 8 e 9.

3. Il consumatore può chiedere, a sua scelta, al venditore di riparare il bene o di sostituirlo, senza spese in entrambi i casi, salvo che il rimedio richiesto sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso rispetto all'altro.

4. Ai fini di cui al comma 3 è da considerare eccessivamente oneroso uno dei due rimedi se impone al venditore spese irragionevoli in confronto all'altro, tenendo conto:

a) del valore che il bene avrebbe se non vi fosse difetto di conformità;

b) dell'entità del difetto di conformità;

c) dell'eventualità che il rimedio alternativo possa essere esperito senza notevoli inconvenienti per il consumatore.

5. Le riparazioni o le sostituzioni devono essere effettuate entro un congruo termine dalla richiesta e non devono arrecare notevoli inconvenienti al consumatore, tenendo conto della natura del bene e dello scopo per il quale il consumatore ha acquistato il bene.

6. Le spese di cui ai commi 2 e 3 si riferiscono ai costi indispensabili per rendere conformi i beni, in particolare modo con riferimento alle spese effettuate per la spedizione, per la mano d'opera e per i materiali.

7. Il consumatore può richiedere, a sua scelta, una congrua riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto ove ricorra una delle seguenti situazioni:

a) la riparazione e la sostituzione sono impossibili o eccessivamente onerose;

b) il venditore non ha provveduto alla riparazione o alla sostituzione del bene entro il termine congruo di cui al comma 5;

c) la sostituzione o la riparazione precedentemente effettuata ha arrecato notevoli inconvenienti al consumatore.

8. Nel determinare l'importo della riduzione o la somma da restituire si tiene conto dell'uso del bene.

9. Dopo la denuncia del difetto di conformità, il venditore può offrire al consumatore qualsiasi altro rimedio disponibile, con i seguenti effetti:

a) qualora il consumatore abbia già richiesto uno specifico rimedio, il venditore resta obbligato ad attuarlo, con le necessarie conseguenze in ordine alla decorrenza del termine congruo di cui al comma 5, salvo accettazione da parte del consumatore del rimedio alternativo proposto;

b) qualora il consumatore non abbia già richiesto uno specifico rimedio, il consumatore deve accettare la proposta o respingerla scegliendo un altro rimedio ai sensi del presente articolo.

10. Un difetto di conformità di lieve entità per il quale non è stato possibile o è eccessivamente oneroso esperire i rimedi della riparazione o della sostituzione, non da' diritto alla risoluzione del contratto.

Nel caso in cui, il prodotto sia stato danneggiato dal consumatore, non è possibile ottenere il rimborso del prezzo, ammesso solo nel caso in cui il prodotto restituito sia integro.

Richiesta Rma: inviare mail a info@redimixcomputer.eu

Indirizzo restituzione prodotto – Recesso o Rma

REDIMIX Computer

Via Sant’Ermacora, 3/a

34135 Trieste

 

Recesso inviare raccomandata a:

REDIMIX Computer

Via Sant’Ermacora, 3/a

34135 Trieste

 

Oppure  inviare tramite Pec a: redimix@pec.it

 

Esempio lettera di recesso:

Lettera di recesso

Spettabile …………………………………
Via …………………………………
Cap – Città ……………………………………

OGGETTO: recesso dal contratto di vendita n  ………………………del ……………

Il/la sottoscritto/a nome………………………...Cognome……………………………………….e-mail:………………………………………………..con l'invio della presente lettera, comunico il recesso dal contratto di vendita in oggetto concluso in data ______________ Il prodotto acquistato è stato ricevuto in data……………….e sarà restituito a mie spese, entro e non oltre 14 giorni dal ricevimento della presente. Chiedo, altresì, che mi venga rimborsato entro il medesimo termine, l’importo da me versato, pari ad Euro _____________________ mediante la seguente modalità___________________________ (bonifico bancario; bonifico nazionale o transfrontaliero, riaccredito su carta di credito etc..)

Restando in attesa di un Vs positivo riscontro, porgo
                                                              distinti saluti

Data …………                                                                                     Firma …………………………

 Fonte:

https://www.altalex.com/guide/diritto-recesso